L'ultima colazione è stata consumata di buon ora, assieme ai miei nuovi amici polacchi e tedeschi che come immaginavo, dopo aver capito bene, tutto il mio percorso di viaggio, continuano a dirmi che sono un pazzo e dal canto mio, tra me e me, sono profondamente convinto di quello che dicono :)
Comunque, fatta colazione, salutato tutti e preparata la moto, mi accingo a partire, in compagnia di un cielo basso e con una temperatura più invernale che di fine estate, ma non posso pretendere di meglio, del resto mi trovo ai piedi di un ghiacciaio a 2000 metri.
I pochi chilometri, circa 10, che separano la guest house alla frontiera , li affronto con un pò di preoccupazione in me, non sapendo quello che avrei trovato più avanti, in frontiera e nella sterminata Russia e come si sarebbe comportata la polizia di frontiera nei miei riguardi.
Purtroppo i miei timori, hanno avuto conferma dinanzi la frontiera Georgiana, scoprendo solo in questo momento, che questo varco o 'border', come la chiamerò d'ora in avanti è solo per i locali e purtroppo questa informazione non mi era pervenuta da nessuna fonte da me consultata fino a questo momento. Spiego a loro che sono solo e magari possono chiudere un'occhio in questa occasione, inoltre vengo dall'Italia e i chilometri fino a quì non sono stati proprio pochi...! Mi dicono di aspettare e nel frattempo, inizia a piovigginare e a far freddo, il primo vero freddo su di me da quanto sono partito. Dopo dieci minuti ca., mi dicono che posso passare, ma devo comunque avere anche la clemenza della polizia Russa. Arrivo alla loro frontiera, mi chiedono dove vado e perchè sono passato da quì. Cerco di dar a loro le maggiori informazioni possibili, ma purtroppo i russi non parlano inglese. A farla breve, dopo quasi due ore di attesa, documenti misti russo-inglese ed ispezione moto, mi lasciano andare, senza prima avermi detto 'good luck', che li per lì mi ha fatto ridere, poi ripensandoci, la dice lunga, su dove passo, ovvero a ridosso della Cecenia ed in più sono solo!!
Comunque vado avanti e sono un mix di felicità e preoccupazione e dopo un controllo ad un posto di blocco, sembra che sia tutto pronto per affrontare i quasi 5.000 km fino in Mongolia!!!
Inizio a macinare km, le strade sono malridotte ed i centri abitati che attraverso sono precari, con le persone del posto che vivono in uno stato di quasi povertà. Tutto questo mi colpisce e non capisco se è uno stato derivato dalla guerra o era già uno stato antecedente. Supero 'Beslan', paese purtroppo famoso, per i fatti di sangue avvenuti nella locale scuola, ad opera dei Ceceni. Vado avanti, ma il navigatore non contiene le mappe di questa zona e le indicazioni sono in Cirillico. Mi sbaglio un paio di volte e dopo quache ora, arrivo a 'Stavropol', grande centro abitato della zona Caucasica Russa e sotto una pioggia battente che mette a dura prova l'equipaggiamento di 'Tucano Urbano' e 'Givi', i quali, si dimostrano preziosi fedeli compagni di viaggio, arrivo in un hotel, vicino alla strada principale da percorrere il giorno dopo.
A fine guiornata, mi ritrovo con un'ora in più, una gran fame ed un gran mal di testa. Mi sento un pò confuso e smarrito, forse l'enorme distanza dall'Italia o forse, più probabilmente, il riuscire ad avere nel minor tempo possibile, confidenza con questa grande nazione...non sò :)
Ecco la mattina dopo, l'ottimo tempo di un piacevole settembre Russo!!!!
Comunque vado avanti e sono un mix di felicità e preoccupazione e dopo un controllo ad un posto di blocco, sembra che sia tutto pronto per affrontare i quasi 5.000 km fino in Mongolia!!!
Inizio a macinare km, le strade sono malridotte ed i centri abitati che attraverso sono precari, con le persone del posto che vivono in uno stato di quasi povertà. Tutto questo mi colpisce e non capisco se è uno stato derivato dalla guerra o era già uno stato antecedente. Supero 'Beslan', paese purtroppo famoso, per i fatti di sangue avvenuti nella locale scuola, ad opera dei Ceceni. Vado avanti, ma il navigatore non contiene le mappe di questa zona e le indicazioni sono in Cirillico. Mi sbaglio un paio di volte e dopo quache ora, arrivo a 'Stavropol', grande centro abitato della zona Caucasica Russa e sotto una pioggia battente che mette a dura prova l'equipaggiamento di 'Tucano Urbano' e 'Givi', i quali, si dimostrano preziosi fedeli compagni di viaggio, arrivo in un hotel, vicino alla strada principale da percorrere il giorno dopo.
A fine guiornata, mi ritrovo con un'ora in più, una gran fame ed un gran mal di testa. Mi sento un pò confuso e smarrito, forse l'enorme distanza dall'Italia o forse, più probabilmente, il riuscire ad avere nel minor tempo possibile, confidenza con questa grande nazione...non sò :)
Ecco la mattina dopo, l'ottimo tempo di un piacevole settembre Russo!!!!
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