venerdì 2 settembre 2011

Istanbul

Istanbul, l'avevo già visitata l'anno scorso tra fine aprile e maggio insieme alla Cappadocia e già al tempo, mi piacque veramente tanto, come non si potrebbe far piacere una città come questa, così ricca di storia, cosmopolita, ricca di eventi, nonchè capitale mondiale per la cultura nel 2010.
Ma ritornarci in moto e in dolce compagnia, rende questo ritorno, speciale.
Girare per Istanbul in moto, fermandosi quando si vuole ed assaporare i fari profumi, che siano di pesce sul famoso ponte, di kebab in giro per le vie o di spezie a ridosso dei grandi mercati, rende tutto speciale.
Per passare questi ultimi giorni disponibili a Giorgia, ci siamo concessi un'ottimo hotel, poco distante dal centro, distante pochi minuti di moto. Abbiamo anche individuato un parcheggio davvero efficace, su di una piazza centrale, in cui ti fanno mettere la moto ed avendo sempre la polizia locale che controlla il traffico li vicino, dando una ulteriore sicurezza, il che non guasta mai.
La difficoltà di girare in moto come la mia in questa città è l'ingombro laterale e bisogna sempre guardarsi intorno, perchè qualcuno che cerca di ficcarsi all'improvviso che sia a bordo dell'auto o sulle diffusissime moto 150 Honda (da noi non importate tra l'altro....sono davvero brutte :) ) , c'è sempre. Altro problema è il solito asfalto iper liscio, facendo rispecchiare anche sull'asciutto la fisionomia delle auto e nopn si può fare altro che procedere a velocità davvero bassa in curva, con dietro le macchine che suonano come turchi... :)
In città abbiamo fatto un pò di giri in centro, visitando le principali moschee, tra cui la famosa 'Moschea Blu', 'Aya Sofia', i mercati di spezie al chiuso, ponte sul Bosforo, ecc.
Purtroppo i giorni utili sono stati solo due e mezzo, perchè Giorgia il 29 pomeriggio doveva partire e non volevamo arrivare tardi all'aeroporto, malgrado fosse distante solo 30 km, ma si sà, l'ingorgo imprevisto o l'incidente di turno, capita sempre nel momento meno opportuno.
Dopo aver assaggiato vari kebab, sia speziati che no, di manzo e di pollo e altri piatti del posto, non poteva mancare il più classico dei panini di Istanbul, il panino con il pesce fresco cotto sulla piastra, servito al volo dagli stessi preparatori, mangiato o mentre si cammina o in mano su minuscole sedie su minuscoli tavoli.



La partenza da Istanbul, direzione Safranbolu è avvenuta in tarda mattinata, alle 13 ca. I chilometri che mi separavano non erano poi tanti, ca. 400 e poi, dopo che Giorgia è ripartita, ho avuto bisogno di un momento in più, per riorganizzare bagaglio e mente....!!!


....ci vediamo a novembre...ciao.

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