sabato 3 settembre 2011

Safranbolu, nord Turchia

Anche Safranbolu è un paese visto da me l'anno scorso, ma la voglia di rivederlo è tanta, sia per la sua bellezza e la tipicità delle case di tipo Ottomano e sia per la presenza di uno dei più belli Haman (bagno turco) della Turchia.
La partenza da Istanbul è stata ritardata per sistemare i miei bagagli, scrivere qualcosa sul pc e godersi un pò Istanbul in 'assetto' festivo, poichè il 30 sono iniziati i festeggiamenti per la fine del Ramadan.
Comunque, mi aspettavano 400 km ca. da compiere tutto d'un fiato, per non arrivare all'imbrunire in paese ed avere difficoltà nel trovare un posto per dormire. Il tratto autostradale è stato caratterizzato per il traffico, le file ai distributori di benzina e le solite piacevoli mille domande a me rivolte, nel momento della sosta. Fra i tanti, ho incontrato un turco che ha lavorato per sei mesi a Catania e riusciva a parlare un pò d'italiano, riuscendo ad intrecciare fra 'italiano', inglese e gesti, un lungo discorso..anche troppo!! Lasciata l'autostrada, le cose cambiano. Andando sempre più verso l'interno, inizia a far freddo, obbligandomi ad una sosta forzata, per poter indossare un buon pail. Andando ancora avanti le cose vanno.......peggio!! Il tempo cambia, si annuvola ed inizia a fare quattro gocce, rendendo l'asfalto veramente pericoloso, già di suo liscio, con quest'acqua si forma un film devastante per la guida e nei tratti con lavori in corso, faccio il pieno di fanghiglia su di me, casco e moto. Comunque andiamo avanti e l'abbigliamento 'Tucano Urbano' a me concesso per questo viaggio, risulta essere davvero risolutivo in questa condizione climatica. All'arrivo a Safranbolu, faccio la foto di rito davanti alla targa dell'Unesco, quale sito riconosciuto nel 1994. Giusto il tempo di far le foto e giù lo scroscione forte, rendendo le strade fiumi e le macchine che si divertono a prendere le pozze d'acqua più grandi!!!


Mi debbo fermare sotto una pensilina, l'acqua è davvero troppa ed in più la copertura impermeabile della borsa sella GIVI è incredibilmente rimasta a casa, con il pericolo che il contenuto si bagni tutto. In questi casi, un robusto sacco di plastica è un toccasana :)
Vado diretto alla pensione in cui andai l'anno scorso, ma putroppo è al completo. Ok mi dico, faccio un giro e vediamo quello che succede. Dopo 10 min. di ricerca, trovo un'altra pensione, chiedo una singola e c'è, non è il massimo, debbo dire la verità, ma per 30 Lt a notte ( 12 Euro) e viste le condizioni climatiche và benissimo. La prendo per due notti.


La prima sera ho cenato in un ristorantino tipico, ma tutto di corsa, perchè comunque continua a piovere e poi, avendo la connessione wi-fi in camera, potevo portare avanti un pò il lavoro e fare qualche chiamata su Skype.
La mattina dopo, fatta la classica colazione turca con thè, pomodori, cetrioli, olive, formaggio, uovo sodo e pane, mi faccio una camminata di qualche km, fuori dal paese, riuscendo a scattare belle foto e trovando lungo il cammino, una signora che vendeva i prodotti coltivati nel suo orto. Allora, vediamo, tre mele, tre pere, due taralli fatti da lei e due pomodori, 3 Lt, ovvero 1,15 Euro!!!!!!, altre che le offerte della Coop :)
Il pomeriggio lo passo a fare manutenzione alla moto. Controllo i livelli di olio e liquido di raffreddamento, tensione catena, pulizia e lubrificazione catena, pressione gomme. Tutto ok. Mi riesce sempre difficile capire se la catena è lasca o troppo tesa, visto che anche in fase di riposo sul laterale, grava il peso delle borse e degli pneumatici.
Il pomeriggio, dopo aver fatto tutto questo, non potevo non andare all'Haman...Che dire, un'ottimo peeling, seguito da un massaggio fatto con uno speciale sapore che oltre a creare tanta schiuma, profuma tantissimo è quello che ci vuole. All'uscita un buon caffè turco, chiude il cerchio ed anche questa giornata, ma non prima di mangiare qualcosa ed andare a letto, perchè l'indomani mattina la sveglia è stata impostata alle 6, con partenza prevista alle 8.
Notte a tutti....good trip to you all. :)

1 commento:

Silviab. ha detto...

Caro Francesco, mi ricollego dopo un bel pò. Come forse saprai, purtroppo il 14 agosto Francesco Azzarà, logista di Emergency che lavorava nel nostro ospedale pediatrico di Nyala nel Nord Darfur - Sudan, è stato rapito. Non sappiamo chi lo abbia, né che cosa voglia visto che non sono giunte richieste di riscatto. L'ospedale è un punto di riferimento per mamme e bambini in quella regione martoriata dalla guerra e le tante fazioni non hanno mai messo in discussione la nostra presenza, anzi l'hanno sempre approvata. Speriamo di riaverlo presto tra noi... un caro saluto e buon proseguimento del tuo viaggio! Silvia